La diagnosi viene effettuata attraverso l’esame obiettivo (visita) che ci permette di distinguere vari gradi . L’ecografia testicolare ci darà informazioni sulla morfologia dei testicoli, degli epididimi e potremo effettuare la misurazione dei funicoli con il paziente in piedi. L’ecocolor-doppler dei funicoli spermatici ci permetterà di valutare l’entità del varicocele che di solito viene espresso in gradi. Completa la diagnosi lo spermiogramma ovvero la valutazione della fertilità del paziente.

Possiamo classificare il varicocele essenzialmente tre gradi:

• I grado evocabile con la manovra di Valsalva (aumento della pressione addominale)
• II grado palpabile
• III grado visibile

L’indicazione al trattamento della patologia viene data quando il varicocele è palpabile all’esame obiettivo o è associato ad alterazione della quantità e qualità degli spermatozoi.

Nei casi in cui ci sia una fertilità ridotta possiamo effettuare uno dei seguenti interventi chirurgici:

• Scleroembolizzazione (tecnica radiologica)
• Tecniche chirurgiche: Ivanissevich (legatura alta), Palomo, sub-inguinale, microchirurgia.

La tecnica chirurgica di Ivanissevich o legatura alta (da noi preferita) prevede una piccola incisione cutanea con divaricazione dei muscoli della parete addominale. Si repertano i vasi spermatici e si effettua la loro legatura. L’intervento viene fatto in day-hospital (senza ricovero) in anestesia loco-regionale. Dopo alcuni giorni di convalescenza si riprenderanno le normali attività. Nei mesi successivi all’intervento si ripeterà lo spermiogramma per valutare il miglioramento della fertilità. L’intervento chirurgico porta ad un significativo miglioramento dello spermiogramma in una percentuale che varia dal 30% all’80% dei casi, con indici di gravidanza variabili dal 20% al 60% come riportato dalla letteratura internazionale.