E’ un disturbo di cui gli uomini parlano poco per timore, pudore, vergogna persino. Purtroppo è la mancanza di una corretta cultura medica a farla da padrone in questo caso. Sì, purtroppo, perché in realtà l’incurvamento penieno è, nella maggior parte dei casi, un problema risolvibile. Non solo; esistono oggi tecniche chirurgiche all’avanguardia in grado di restituire il sorriso al paziente con un decorso post operatorio breve e davvero poco doloroso.
Ma cominciamo dall’inizio. L’incurvamento del pene può essere congenito o acquisito: quello congenito è dovuto ad un anomalo sviluppo dei corpi cavernosi durante la gravidanza ed è, quindi, presente già alla nascita; quello acquisito può essere, invece, la conseguenze di traumi o fratture del pene oppure della Malattia di La Peyronie. In ogni caso, il disturbo del pene curvo è un limite oggettivo per gli uomini, che però di rado ne parlano con un medico.
“Nonostante possa svilupparsi anche in maschi giovani – si legge in un recente articolo pubblicato da La Stampa – il picco di frequenza del pene curvo si riscontra nella fascia tra i 40 e i 60 anni in cui si conta quasi il 60% dei soggetti: tra i diabetici che hanno un rischio nove volte maggiore di svilupparla, gli ipertesi e le persone con aterosclerosi. La correzione della curvatura e il ripristino della funzione sessuale e si avvale sostanzialmente di tre modalità terapeutiche: chirurgia di accorciamento (controlaterale alla placca fibrosa) agendo sul tessuto sano, la chirurgia di allungamento condotta sul tessuto patologico e la chirurgia protesica. Se è vero che alcuni trattamenti medici riescono a tamponare il problema e diminuire il dolore, nel caso in cui la placca si sia stabilizzata la chirurgia è l’unico trattamento in grado di correggere e risolvere la curvatura e avere un impatto positivo sulla vita sessuale”.
Incurvamento penieno e chirurgia mini-invasiva
Quando l’incurvamento è maggiore di 30° oppure crea un disagio psicologico al paziente la soluzione è esclusivamente chirurgica. Negli anni sono state proposte numerose tecniche chirurgiche denominate corporoplastiche. Noi effettuiamo la corporoplastica denominata a “binario” (o Alei II, dal nome dell’ideatore). L’intervento viene effettuato in anestesia locale, quindi senza circoncisione.
Questa tecnica viene dette mini-invasiva proprio perché consente di trattare questa patologia con una chirurgia più “dolce”, con vantaggi in termini di tempi di ripresa, dolore e precisione.
I vantaggi? Dopo circa due ore dall’intervento il paziente può ritornare a casa dove osserverà un breve periodo di riposo. Le medicazioni verranno effettuate ogni due tre giorni e i punti saranno rimossi dopo 5-7 giorni. Il decorso post operatorio non è doloroso, il paziente avrà il pene fasciato per contenere le erezioni notturne. Ad un mese dall’intervento si valuterà il risultato ottenuto e si potrà tornare ad avere una normale sessuale.